Le Arance di Sicilia

Se dovessimo eleggere la regina della frutta tipica siciliana, la corona spetterebbe, senza ombra di dubbio, all’arancia. Questo pregiato frutto, lasciatoci in dono dagli arabi, cresce rigoglioso sul territorio siciliano, il cui particolare profumo e l’ineguagliabile dolcezza, gli viene dato in dono dal sole di primavera, che porta il frutto alla maturazione che s’inoltra fino alla buona stagione. L’arancia è simbolo della nostra terra in tutto il mondo!

L’arancia è il frutto di un albero sempreverde; è formata da una buccia ricca di cere ed oli, che la ricopre esternamente; è di colore arancione più o meno intenso; è molto succosa e la sua polpa interna è divisa a spicchi contenente ciascuno dei semi; possiede un notevole contenuto di calcio, fosforo, ferro, e per l’alto contenuto di vitamina C, è considerata un toccasana per la salute.

Le nostre arance si suddividono nelle seguenti varietà: arance Navelina, arance Brasiliane, arance Washington Navel, arance Vaniglia, arance Tarocco, arance Rosse di Sicilia.

UN PO’ DI STORIA

Il Citrus sinensis (l’arancio), conosciuto fin dall’antichità, venne importato dall’Asia orientale. Il nome arancio proviene dall’indiano “naràranga” e si riferisce alla qualità amara.

Tra il X e il XII secolo gli Arabi introdussero nel Mediterraneo, ed in particolare in Sicilia, l’arancio amaro a scopi ornamentali per abbellire i loro giardini. E’ usanza utilizzarle ancora oggi; attenzione però a non mangiarle perché non sono commestibili!

Nel 1500 si diffusero in Europa le arance dolci, grazie allo sviluppo delle vie di comunicazioni marittime. Ancora oggi la Sicilia è il maggior produttore di questo frutto dopo la Spagna, Grecia e Israele.

CURIOSITA’

Secondo le antiche tradizioni siciliane gli agrumi, e le arance in particolare, sono un simbolo di felicità e di fertilità, dato dai numerosi spicchi che compongono il frutto.

Lo sapevate che i fiori e frutti d’arancio furono il dono di nozze di Giove e Giunone, ed è per questo che il bouquet di fiori d’arancio è entrato nel costume del rito matrimoniale.

I suoi fiori bianchi e profumati producono oli essenziali utilizzati come aromatizzanti per alimenti o in profumeria. A Palermo è famosa la “Zagara di Zuma”, fragranza usata per i neonati. Mia nonna me la metteva sempre in testa prima di uscire!

E’ molto utilizzata in cucina infatti il succo condisce le “sarde a beccafico”, le carni in genere e la cacciagione; nella pasticceria è ingrediente indispensabile per guarnire la “cassata”, le scorzette candite ingentiliscono i famigerati “cannoli” e i “buccellati” e la scorza grattugiata viene utilizzata per aromatizza creme, dolci, gelati e per aromatizzare diversi liquori italiani e stranieri (anticamente si preparava il “rosolio”); i suoi spicchi condiscono ottime insalate (classica è quella con le aringhe e finocchio).

Sono ottime le marmellate di arance insaporite dalla scorza tagliata a pezzettini: il contrasto tra il dolce della polpa e l’amaro della buccia è davvero imperdibile!

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