- 100% Pistacchi di Bronte
- Made In Italy
- Prodotto D.O.P
- Ricco di fibre
- Fonte di proteine
- Adatto per diete vegetariane e vegane
- Brontedolci Pistacchio Siciliano (ETNA)
- Pistacchio Siciliano (ETNA)
- NUOVO RACCOLTO 2023
Oggi, parlando con la mia amica Caterina, ci siamo accorte che condividiamo la stessa passione per il pistacchio! E caso volle che Noi qui in Sicilia abbiamo la città del pistacchio che è Bronte in provincia di Catania. Non ci facciamo mancare proprio nulla… Ne abbiamo per tutti i gusti!
Quest’Oro Verde produce una ricchezza di circa 18 milioni di euro e costituisce l’1% della produzione mondiale. Il pistacchio è così importante per la città che ogni anno viene organizzata una sagra in suo onore durante la quale viene messo in mostra il raffinato frutto, con degustazioni di prodotti che vanno dalla salsiccia alla pasta al pistacchio, dalle torte al gelato, oltre ai numerosi piatti di una bontà divina.
Un po’ di storia
Furono proprio gli Arabi, strappando la Sicilia ai Bizantini, a diffondere la cultura del pistacchio nell’isola, infatti esiste una certa affinità etimologica del nome dialettale dato al pistacchio, col corrispondente termine arabo: “Frastuca” il frutto e “Frastucara” la pianta, in siciliano, mentre in arabo i rispettivi termini sono”fristach”, “frastuch” e “festuch”!
Questo frutto ha però visto un reale sviluppo a partire dalla seconda metà dell’Ottocento nelle province di Caltanissetta, Agrigento e Catania. In quest’ultima, ai piedi del vulcano Etna, nel territorio di Bronte, conosce la sua massima espansione tanto che nel 1860 interi pascoli e terreni incolti furono trasformati in pistacchieti e la pianta coltivata divenne il fulcro di tutto il sistema agricolo ed economico dell’area.
Caratteristiche della pianta e del frutto
L’origine della pianta (“Pistachia vera“) è persiana; è dioica, cioè esiste sia il maschio che la femmina, e il suo fusto corto assomiglia, nel suo aspetto, al fico. Le sue foglie sono formate da 3-5 foglioline di forma circolare ellittica, di colore verde scuro.
Il maschio il cui polline feconda la “Pistachia vera” è il terebinto (Pistacia Terebinthus), localmente chiamato “scornabecco” o anche “spaccasassi”. La riproduzione avviene da seme, da cui nasce prima il terebinto che viene successivamente innestato.
Il frutto si presenta in grappoli simili a quelli delle ciliegie, ma con un maggiore numero di frutti. Dall’esterno si presentano come delle noci, con il mallo gommoso e resinoso dal colore bianco-rossastro che avvolge il classico guscio legnoso molto resistente.
I semi di pistacchio contengono molte proteine (18-23%), in olio (50-60%), vitamine ed altre sostanze non azotate (15-17%), fra i quali prevale il principio attivo della fecondità. Il suo valore nutritivo è molto alto e parlando di calorie, è il doppio di quello del burro. Mi rivolgo quindi a tutte le signore che vogliono mantenersi in forma, di non farne abuso ;-)!
Questo frutto è molto utilizzato e ricercato, grazie al suo sapore aromatico e gradevole, in cucina, in gelateria ( per me il gelato esiste solo al pistacchio!) e per aromatizzare ed insaporire molte vivande. L’olio, estratto dal frutto, trova anche applicazione in dermatologia per le sue alte doti emollienti e ammorbidenti.
E’ insuperabile per l’utilizzo in pasticceria, infatti qui in Sicilia troverete molti dolci e torte preparate con il pistacchio in tutte le salse! Famosissima a Palermo è la torta “Setteveli al Pistacchio” della pasticceria Cappello; sette veli di godimento per gli occhi e per il palato.
Per le vostre vacanze in Sicilia, venite ad assaggiare il nostro gustosissimo pistacchio che, grazie allo straordinario connubio tra la pianta e il terreno lavico ricco di sali minerali, al sole e all’aria di questa terra, supera dal punto di vista dell’aroma, del gusto e delle proprietà organolettiche, la restante produzione mondiale: nessun altro ha un colore verde smeraldo così brillante e un profumo così intenso.
Ma di questo parleremo in un altro articolo nella categoria dedicata alla gastronomia ;-)!
Torniamo a parlare della città. Bronte si estende sulle pendici occidentali dell’Etna. Dobbiamo la sua nascita ad un decreto emanato dell’imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V del 1520, in quanto nel medioevo sul territorio dell’odierno comune si trovavano solamente 24 piccoli agglomerati appartenenti al monastero di Maniace.
La città venne devastata dalle lave del vulcano dell’Etna nel 1651, nel 1832 e nel 1843. Nel 1799 Ferdinando III concesse una parte del territorio, fra cui il Castello e la chiesa di Santa Maria nei pressi di Maniace, in feudo all’ammiraglio Horatio Nelson che fu insignito del titolo di duca di Bronte.
E’ proprio il così detto Castello di Nelson che, oltre al pistacchio, rappresenta una grande attrazione per i turisti. L’Abbazia di Maniace si trova esattamente a 13, 5 Km da Bronte. Fondata dalla regina Margherita, madre di Guglielmo II, ex Abbazia benedettina di Santa Maria, questa monumentale struttura sorge sul luogo dove il generale greco Giorgio Maniace, con un corpo di spedizione bizantino sconfisse i Saraceni nel 1040.
Come vi ho già anticipato nel 1799 fu donata all’ammiraglio Nelson in premio per l’aiuto prestato all’imperatore nella repressione dei moti di Napoli. I discendenti vi abitarono stabilmente fino al 1981, anno in cui l’edificio divenne proprietà del comune di Bronte.
Oggi il complesso è stato musealizzato ed espone alcuni cimeli d’epoca appartenuti all’ammiraglio; nel cortile interno vi è una croce celtica dedicata proprio a Nelson e potrete visitare anche il piccolo cimitero dove spicca un’altra croce celtica di pietra nera dell’Etna, che indica la sepoltura del poeta scozzese William Sharp.
Io ho visitato il complesso durante una gita scolastica al liceo e vi posso assicurare che il luogo è meraviglioso perché immerso nel verde, sembra quasi un paesaggio tipico delle campagne inglesi! Mi ricordo che la guida prima di entrare disse ad alta voce: “Mi raccomando ragazzi non spaventatevi se per caso doveste imbattervi nel fantasma di Nelson!” Ho passato tutto il tempo del mio giretto per le stanze del Castello saltando in aria ad ogni piccolo rumore! Anche questo però fa parte della magia e del fascino di questo luogo meraviglioso!
Per le vostre vacanze in Sicilia, pianificate una bella gita a Bronte all’insegna del Brivido, ma soprattutto all’insegna di una buona scorpacciata di prelibatezze a base di Pistacchio!!
Guarda la mappa e scopri dove si trova la città di Bronte e il Castello di Nelson!
Visualizza Castello di Nelson, Bronte in una mappa di dimensioni maggiori
Ultimo aggiornamento 2024-09-20 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API