La cattedrale di Caltanissetta si erge sul lato sud-est di piazza Garibaldi, nel centro storico della città. E’ dedicata alla Madonna, per questo prende il nome di “Santa Maria la Nova” e solo successivamente venne inserito il nome di “S. Michele Arcangelo”.
Adesso vi racconterò il perché. La storia vuole che nel 1625 si ebbe l’apparizione di S. Michele a Frà Giarratana, e grazie a questo episodio, la città venne liberata miracolosamente dalla peste, così i cittadini proclamarono il Santo patrono della città e al tempio fu aggiunto il suo nome.
La struttura della Cattedrale venne innalzata tra il 1570 e il 1622, anno in cui la chiesa venne aperta al culto sebbene fosse ancora incompleta, e possiamo aggiungere che rimase così per ben tre secoli. Fu solo nel 1922 che si iniziò la costruzione delle parti mancanti, il transetto e dell’abside al cui incrocio fu innalzata una cupola progettata dall’architetto Gaetano Averna.
La cattedrale venne completata nel 1946, data in cui fu abbattuta la parete che divideva la parte antica dalla nuova costruzione.
Entriamo nel particolare… la chiesa all’esterno presenta una larga facciata, la cui parte inferiore, di ordine toscano, è distinta in tre scomparti in mezzo ai quali si trovano le rispettive porte. La maggiore di queste, è adornata da due colonne che sostengono una cornice coronata da un frontone dove si legge un’epigrafe recante la dedica al tempio e la sua elevazione a Cattedrale. Nel prospetto si delineano due campanili eretti e completati nel 1840 su disegno dall’architetto Gaetano Lo Piano
Entrando rimarrete a bocca aperta per la bellezza del luogo. A croce latina, è diviso in tre navate sostenute da quattordici arcate, ciascuna dedicata a un personaggio dell’Antico Testamento. Diciamo che a parole non rende…guardate la figura alla vostra destra.
Come nel duomo di Enna, il protagonista, in questo caso della straordinaria serie di affreschi che orna la navata centrale, è il pittore fiammingo Guglielmo Borremans che lavorò nel capoluogo nisseno nel 1720. Le tre scene centrali rappresentanti l’Immacolata Concezione di Maria, l’Incoronazione della Vergine e il trionfo di San Michele, vi si mostreranno insieme a perfette raffigurazioni di angioletti, nuvolette e stucchi dorati a tema floreale.
Nella seconda cappella di destra, di notevole interesse artistico, è la splendida statua lignea dell’ Immacolata (1760) decorata con preziosi panneggi in lamina d’argento. Nella cappella situata a fianco di quella maggiore, non potrete non notare la statua di legno dell’Arcangelo Michele ad opera di Stefano Li Volsi, e le sculture di marmo rappresentanti gli Arcangeli Gabriele e Raffaele ad opera dell’artista Vincenzo Vitaliano.
Di fronte a voi, sopra l’altare maggiore, potrete ammirare “l’Immacolata e Santi”, una grande opera del Borremans.
In fine, per non tralasciare neanche il minimo particolare, meritano di essere ammirati anche il prezioso organo intagliato e finemente decorato, la tela della Madonna del Carmelo di Filippo Paladini (1544-1614) e un Crocifisso attribuito a fra’ Umile da Petralia (1580-1639).
Come avete potuto notare, anche i capoluoghi siciliani meno conosciuti, presentano ricchezze artistiche molto interessanti e di grande valore.
Per le vostre vacanze in Sicilia vi consiglio di prendervi qualche giorno in più da dedicare alla riscoperta di questi luoghi incantevoli.