Chiese in Sicilia – La Chiesa della Magione – Palermo

La chiesa della Magione, ubicata sul versante occidentale dell’omonima piazza, è una delle più antiche della città. Meravigliosa per la sua imponenza e per il grazioso giardino che precede l’ingresso. Molte coppie la scelgono per il giorno del fatidico sì!

UN PO’ DI STORIA

Risalente al 1150, dedicata alla SS.Trinità, fu probabilmente fondata da Matteo d’Ajello (funzionario reale prima di Ruggero II, quindi di Tancredi) e terminata dal suo consanguineo Nicola d’Ajello, arcivescovo di Salerno dal 1181 al 1220.

Fu concessa prima all’ordine dei Cistercensi, infatti nel 1192 la Trinità era una abbazia, essendo nominato il suo abate in un documento di quell’anno.

Nel 1197 Enrico VI, re di Sicilia, decise di strappare il monastero ai Cistercensi, forse puniti per aver appoggiato il suo rivale Tancredi, e lo affidò ai Cavalieri Teutonici, di cui egli stesso faceva parte.

Questi ultimi ne fecero un ospedale del loro Ordine, mutando il nome della chiesa in quello di Santa Maria della Magione, che significava appunto ospizio.

Caduta in Commenda nel 1492, Santa Maria o Trinità della Magione cominciò a subire diverse manomissioni che culminarono, durante il XIX secolo, nella aggiunta di un duplice loggiato neoclassico alla facciata.

Diversi furono gli interventi subiti nel corso dei secoli dall’impianto originario; venne quasi distrutta dai bombardamenti del 1943 e ricostruita dall’architetto Guiotto.

A sinistra dell’edificio restano ancora visibili alcune parti del monastero e del chiostro.

ARCHITETTURA

Questo splendido edificio sacro venne edificato secondo i sobri canoni dello stile arabo normanno, e decorato con i tradizionali archi intrecciati.

Ai tre portali a sesto acuto, di diverse dimensioni, incorniciati da bugne, fanno riscontro, al livello superiore, tre monofore.

All‘interno la chiesa presenta una pianta di forma rettangolare, a tre navate di cui quella centrale terminante con un abside semicircolare che si pronuncia anche all’esterno, ai cui lati si aprono due cappelle di analoga forma.

Una volta entrati si percepisce subito la snellezza propria dello stile gotico, con alti archi ogivali sostenuti da colonnati. La copertura lignea è stata completamente rifatta dopo la rovina del 1943, sono infatti scomparsi gli elementi pittorici decorativi tipici dell’arte fatimita.

Di mirabile fattura le opere d’arte presenti, sebbene non contemporanee alla realizzazione della chiesa: il Cristo benedicente è una splendida opera scultorea del sedicesimo secolo e il dipinto della Madonna della Grazia, accanto alla sacrestia.

Un bellissimo giardino di ingresso impreziosisce la facciata principale rivolta verso l’attuale via Garibaldi.

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