Cosa vedere a Sciacca? – Sciacca è una tranquilla città siciliana, in provincia di Agrigento, che si affaccia sulle coste occidentali della Sicilia, famosa in tutta Italia per il suo antico carnevale, per le bellissime spiagge che si caratterizzano per la sabbia dorata, le terme e le meravigliose ceramiche. Durante il periodo della dominazione araba, Sciacca diventa un rigoglioso centro commerciale e agricolo. La città, inoltre, si caratterizza per gli antichi monumenti e le chiese, che ne fanno di essa un’affascinante meta da visitare.
A Sciacca, in Piazza Don Minzoni sorge il maestoso Duomo di Santa Maria Maddalena, originario del 1108 per volere di Giulietta figlia di Ruggero. Questa chiesa si caratterizza per la facciata dallo stile barocco, decorata con le statue di marmo dedicate ai santi. Al suo interno, troviamo tre absidi di epoca normanna e una pianta a croce latina. All’interno del Duomo sono conservati affreschi e decori, come la Madonna della Catena, che si trova nella quinta cappella.
In Piazza Don Minzoni, si trovano molti arti monumenti importanti, come il Palazzo Steripinto, che si caratterizza per lo stile catalano-gotico. Questo palazzo, inoltre, vanta di una notevole caratteristica, ovvero la facciata che è stata rivestita di bugnato a punta di diamante.
Ma non è tutto, perché Sciacca vanta di molti altri interessanti monumenti da visitare, come il Castello dei Conti Luna, che è stato fondato nel 1380. Questo castello si caratterizza per la cinta muraria, formata da alte mura che permettevano la sua difesa. Il Castello dei Conti Luna è famoso anche per la torre cilindrica e la torre grande, ma anche per il Palazzo del Conte.
Sciacca è tanto rinomata anche per il suggestivo panorama che si può ammirare da Piazza Scandaliato, il suo meraviglioso scenario, rileva con elevata efficienza la bellezza di questa cittadina siciliana che si caratterizza maggiormente per la sua arte. In prossimità di Monte San Calogero, è possibile ammirare le Stufe Vaporose naturali, che emettono vapori d’acqua curativi. Verso Monte San Calogero, inoltre, sorge il Santuario dedicato a San Calogero, considerato un’affascinante meta turistica per le sue straordinarie caratteristiche architettoniche.
Se desideri fare un viaggio artistico-storico-culturale, allora, ti consiglio anche le Cappella di San Giorgio dei Genovesi del 1520. Di notevole importanza è anche la chiesa di Santa Maria del Soccorso, originaria del XII secolo. Molto affascinante è la Chiesa di San Domenico e il suo convento, del 1176, ma molto importante è anche la Chiesa di San Nicolò La Latina. Molte altre sono le chiese ricche di fascino e importanza che caratterizzano la città di Sciacca.
Dopo una lunga passeggiata storico-culturale, puoi rilassarti in una delle affascinanti spiagge della città di Sciacca, nella quale puoi godere della natura, della bellezza e della particolarità dei luoghi.
Una delle pratiche più diffuse a Sciacca, è la pesca del pesce azzurro, che viene esportato in tutto il mondo.
Dunque, Sciacca viene definita dai suoi abitanti e dai turisti, un paradiso terrestre per chi ama il mare e il sole. Inoltre, in questa città è possibile divertirsi durante tutto l’anno, perché moltissime sono le sagre e le feste che riempiono le serate.
Indice dei Contenuti
Cosa Visitare a Sciacca
Eraclea Minoa: fu fondata dai Selinuntini, sul luogo di un precedente insediamento di coloni micenei. Fu contesa fra Agrigento e Selinunte per poi passare sotto l’influenza dei Siracusani e dei Cartaginesi e infine, sotto il dominio di roma. Gli scavi hanno riporrtato alla luce tratti delle mura, con due torri, un teatro e diverse pari dell’abitato antico.
I vari reperti sono conservati in un Antiquarium.
Sciacca: A Sciacca, in piazza Noceto, si trova la chiesa rinascimentale di S. maria del Giglio e la chiesa di S. maria dell’Itria con la “Badia Grande”. In via del Castello, il Castello dei Luna (fine 1300) ampiamente danneggiato.
Continuando per via del Castello si entra nel quartiere medievale della Terravecchia. Sulla destra, si entra in Piazza S. nicolò, dove sorge la chiesa di S. Nicolò La Latina (1100 – 1136). A fianco di S. nicolò, Santa Caterina (Sec. XV, rifatta nel 1796).
La via Giuseppe Licata, in direzione di Porta Palermo, separava il quartiere ebraico (“Cadda”) dal quartiere di mezzo, abitato dai ceti mercantili.
In Corso Vittorio Emanuele sorge il palazzo detto “lo Steripinto” (stile siculo – catalano, eretto nel 1501); più avanti il Monastero dello Spasimo (XVI Sec.) e accanto la chiesa di S. Maria dello Spasimo (1632).
In via Federico Incisa si trova la chiesa di S. margherita (1342, rinnovata alla fine del 1500), con un notevole portale gotico – rinascimentale di Francesco Laurana e Pietro de Bontade; l’interno non è accessibile. Alla fine del corso si apre piazza A. Scandaliato, aperta al mare: è il centro della città, e in essa sorgono il Palazzo Tagliavia (XVII Sec.) e il Collegio dei Gesuiti (XVII e XVIII Sec.) coin annessa chiesa del collegio.
Oltre a piazza Scandaliato, si arriva a piazza Don Minzoni, dove sorge il Duomo (iniziato nel 1108, ricostruito ed ampliato nel 1656).
Vi si trovano statue marmoree di Antonio e Gian Domenico Gagini. La via Agatocle conduce al “Nuovo Stabilimento Termale”, edificio in stile liberty realizzato fra il 1928 ed il 1938.
L’escursione a Monte San Calogero: si esce da Sciacca da Porta Palermo e si imbocca la via Cronio, che conduce alle pendici nord del Monte e poi alla cima, ove si trova il Santuario di S. Calogero (all’interno, una statua di S. calogero di Giacomo Gagini); il panorama è amplissimo.
Alle pendici meridionali del Monte si trovano diverse vene di acque termali, e tutto il Monte è percorso da sistemi di cavità e anfratti da cui spesso fuoriescono sbuffi di vapore.
Notevoli le cosiddette “stufe di S. Calogero”, un complesso di anfratti in cui sono state trovate tracce di insediamenti umani che vanno dal 5.000 al 2.000 a.C.
Vicino lo sbocco delle stufe di S. Calogero è sorto recentemente un Antiquarium, dove si trovano reperti naturalistici ed archeologici.
Storia e Curiosità di Sciacca
Il Nome arabo ash – Shaqqah si attaglia perfettamente all’atmosfera, fatta, in estate, di un vento caldo inquietante. Girando per la città di Sciacca, che si sviluppa su diversi piani partendo dal livello del mare del porto fino ai sessanta metri d’altitudine, troverete molte altre testimonianze della storia di Sciacca.
La chiesa Immacolata del Giglio cui si appoggia la splendida porta San Calogero e il pregevole portale gotico-rinascimentale della chiesa trecentesca di Santa Margherita – oggi chiusa al culto – realizzato da Francesco Laurana e Pietro De Bontade. Il duomo, dedicato a Santa Maria Maddalena, è splendido.
Ricostruito nel 1656 sull’originario impianto normanno ha una straordinaria facciata barocca ornata con cinque statue di Antonio e Giandomenico Gagini. all’interno, tra le tante opere d’arte, un fonte battesimale del 1491. Molto bella anche la Chiesa di San Michele Arcangelo, con due statue del santo e un dipinto su tavola quattrocentesco raffigurante San Girolamo. All’interno del Monastero delle Giummmarre si conservano preziose tele settecentesche del pittore Mariano Rossi – nato a Sciacca come lo storico Tommaso Fazello. Curioso e interessante è invece il cosiddetto “Steripinto”, un grande edificio merlato con una caratteristica facciata a bugnato a punta di diamante.
Da visitare poi le Terme, la chiesa di Sant’Agostino e l’Istituto d’Arte. E non dimenticate, nel vostro giro, di osservare le interessanti porte della città. Una di esse è intitolata a Giuseppe Garibaldi, forse perché da Sciacca l’eroe dei due mondi passò in una occasione piuttosto particolare. Il 18 luglio del 1831, dal braccio di mare antistante la città sorse improvvisamente un’isoletta vulcanica alta sessanta metri e con una circonferenza di circa tre chilometri e mezzo.
L’isoletta, che chiameremo “Graham” dal nome del capitano inglese che per primo riuscì a salirvi, venne ribattezata dai francesi “Julia” – e con questo nome fu maggiormente nota – e dai Borboni “Ferdinandea”, in omaggio all’allora re delle due Sicilie. Un viaggiatore del secolo scorso, Gustavo chiesi, riporta nella sua “Sicilia illustrata”: “Il giorno era appena spuntato, quando sul mare, sebbene in perfetta bonaccia, fu notato uno strano, tumultuoso movimento; l’ufficiale di quarto segnalò ad una certa distanza un isolotto conico fumante: il vero cratere di un vulcano. Si consultarono subito le carte, ma di quell’isola, nemmeno come secca o banco, esisteva indicazione. Certo, ci trovavamo di fronte ad un fenomeno straordinario, degno di osservazione, per il quale si sarebbe dovuto stendere un rapporto e rettificare le carte… Giunti nelle vicinanze della nuova isola… trovammo un’imbarcazione staccatasi da un veliero di bandiera sarda.
In essa stava, col sestante, la bussola ed altri strumenti, un giovane marinaio intento a prendere il punto geografico nel quale l’importante fenomeno s’era prodotto. La figura di quel giovane marinaio era di quelle che impressionano fortemente, avvincono d’una inesprimibile simpatia, che, si vivesse mille anni, non si dimenticano mai. era un giovine né alto né piccolo, ben proporzionato, piuttosto squadrato. Aveva la fronte spaziosa, lo sguardo azzurro, profondo, scrutatore, pieno di luce e di vita; una delle più belle teste virili che si possano immaginare, coi capelli d’un biondo oro caldo, alquanto ondulati, ricciuti, con una brba più bionda ancora e fresca, che lo faceva rassomigliare al Nazareno, quale lo idealizzarono i pittori italiani del Cinquecento e del Seicenti, da Leonardo a Guido Reni.
Da lui emanava qualcosa di autorevole, di superiore, di indefinibile, che non si sapeva spiegare ma si sentiva subito”.
Poi il marinaio si presentò: “Giuseppe Garibaldi di Nizza”. Il 12 Gennaio del 1832 l’isoletta sparì nel mare com’era apparsa, ma ancorao ggi rimane in quel luogo un bassofondo, chiamato dalla gente del luogo “u bùmmlu”, la brocca.
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