Cosa Visitare in Sicilia – Augusta in provincia di Siracusa

Vacanze Siciliane oggi è lieta di presentarvi Augusta, comune appartenente al territorio della provincia di Siracusa, con la sua storia, il folclore e i piatti tipici!

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UN PO’ DI STORIA

In Particolare la città fu fondata da Federico II di Svevia nel 1231 sulle rovine della greca Xifonia, dove già S. Domenico di Gusman aveva fatto erigere la chiesa col convento.

Federico II durante la sua luna di miele con Costanza D’Aragona, effettuò frequenti escursioni a cavallo verso il promontorio di Monte Tauro e subito si rese conto che questa piccola penisola con il suo basamento naturale si presentava eccezionale per l’impianto di una roccaforte (il castello), ma soprattutto,  il grande e tranquillo golfo megarese poteva costituire un sicuro rifugio per le navi e una base militare e marittima per i futuri traffici con i porti del levante.

Propio per questa sua posizione strategica fu appetibile in seguito a turchi, spagnoli e francesi che hanno lasciato testimonianze del loro passaggio come: la Porta Spagnola, Torre Avolos e i Forti Tarsia e Vittoria.

La città di Augusta fu distrutta durante il terremoto del 1693 e ricostruita con i caratteri del Barocco che in parte conserva anche oggi, nonostante le notevoli distruzioni provocate dai bombardamenti aerei durante il secondo conflitto mondiale.

La minaccia dei sommergibili tedeschi, rivelatasi preoccupante già nella prima guerra mondiale, indusse gli alleati a farvi fronte con gli aeroplani ed i dirigibili. La marina italiana programmò quindi, nel 1917,  la costruzione di un certo numero di Hangar per ospitarli, uno dei quali proprio ad Augusta (l’unico in cemento armato). E’ possibile visitarlo previa prenotazione.

ARTE E FOLCLORE

Augusta è ricca di chiese e monasteri; tra questi ricordiamo la chiesa di Santa Maria delle Grazie, annessa al convento dei minori osservanti, venne costruita nel 1630, e possiede un crocifisso a grandezza naturale con le braccia snodate affinché possa dar luogo  “A scisa’ a crici. Il Venerdi Santo, infatti, al calar del sole, viene fatta la rappresentazione del momento in cui Cristo viene sceso dalla croce per poi andare in processione e incontrarsi con l’Addolorata.

Il patrono è San Domenico che viene festeggiato il 24 Maggio co grande festa e giochi d’artificio che si possono ammirare dal nuovo ponte che unisce l’isola alla terra ferma.

PIATTI TIPICI

BACCALA CON I PORRI (“baccalaru che porra”)

INGREDIENTI: baccalà, porri, olive, capperi, patate, conserva di pomodoro “u strattu”, olio.
PROCEDIMENTO: pulire i porri, tagliateli a striscioline di cinque, sei centimetri circa e metteteli in una casseruola con l’olio. Dopo cinque minuti circa aggiungete la conserva di pomodoro, le olive, i capperi, le patate tagliate a pezzi grossi e un po’ d’acqua fino a coprire il tutto e infine il baccalà. Un po di peperoncino andrebbe bene, ma se non piace il piccante se nefà a meno, controllate la cottura.

PUREA DI FAVE (“u maccu”)

INGREDIENTI: fave secche, cipolla, olio e sale.
PROCEDIMENTO: prendete delle fave secche sbucciate e mettetele a bollire con una cipolla, fate cucinare fino a che diventi una poltiglia omogenea. Si può consumare da solo con l’aggiunta di olio d’oliva, oppure allungandolo con acqua. Consiglio di farvi cuocere della pasta!

Buon Appetito!

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