Dolcetti tipici del carnevale, comuni in tutte le regioni d’Italia, con nomi differenti ovviamente!
Noi in Sicilia, quasi per la maggior parte delle province, il nome è “Chiacchiere”, anche se potrà capitarvi di sentire altri nomi strani come: “gnocculi”, “scocche” o “zippule”.
Alcuni dicono che si chiamano in questo modo perché con pochi ingredienti se ne fanno tante ;-)!
Si tratta di croccanti sfoglie fritte, spolverate con zucchero a velo. In alcuni bar di Palermo le potrete trovare con una colata di cioccolato fondente oppure fatte al forno, per dare l’illusione di una cosa più dietetica ;-)! Io ci casco sempre!
VEDIAMO INSIEME COME FARLE IN CASA
Ingredienti – 1 chilo di farina 00, 4 uova, 11 cucchiai di zucchero, un bicchierino di cognac o rum, 100 grammi di burro sciolto ma non caldo, buccia di un limone grattugiato, una bustina di vaniglia (ancora meglio se i semi di una bacca di vaniglia), un bicchiere (da vino) di latte, un pizzico di sale, un cucchiaino di lievito per dolci, zucchero a velo.
Procedimento – Amalgamate tutti gli ingredienti, ad eccezione dello zucchero a velo, e lavorare fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo.
Con il matterello stendete una sfoglia si circa tre mm di altezza. Tagliare in varie forme con una rotella dentellata e friggere in olio bollente a 180°. Quando saranno ben imbiondite disporle su carta assorbente da cucina e fare raffreddare completamente. Spolverare con zucchero a velo e servire.
Frittu e manciatu! Facile no?
UN PO’ DI STORIA
Sembrerebbe che gli antichi romani, in onore delle divinità protettrici della fertilità agricola, confezionassero qualcosa di simile che chiamavano “frictilie”.
Successivamente, durante il Rinascimento, erano i tipici dolci delle cucine popolari, perché a base di ingredienti “poveri”, come abbiamo già visto: farina, uova e zucchero.
Buona scorpacciata da Vacanze Siciliane.net!