Vacanze in Montagna in Sicilia nel Parco dei Nebrodi

Trascorrere le Vacanze in Sicilia vuol dire tuffarsi a capofitto nell’arte, nella cultura e nel meraviglioso mare che bagna le coste isolane e che circonda le isole minori, ma la Sicilia è anche Montagna, con i suoi parchi naturali lungo l’Appennino siculo.

Abbiamo già parlato delle territorio delle Madonie con un itinerario tra i comuni di maggior interesse culturale e paesaggistico, oggi invece vi presenterò il Parco regionale dei Nebrodi, con i suoi 86.000 ettari di superficie, rappresenta la più grande area naturale protetta della Sicilia dal 1993.

La catena montuosa si affaccia verso nord sul Mar Tirreno, mentre a sud verso il maestoso vulcano dell’Etna, in particolare nella zona del fiume Alcantara e dall’alto corso del Simeto.

In questa vasta area assisterete ad una escursione altimetrica veramente notevole, infatti si parte da poche decine di metri sul livello del mare per raggiungere la quota massima di 1847 metri, rappresentata dalla vetta del Monte Soro. Altri rilievi da segnalare sono la Serra del Re (1754 metri), Pizzo Fau (1686 metri) e Serra Pignataro (1661 metri).

Il Parco dei Nebrodi si distingue per la sua ricchezza paesaggistica e faunistica, ma anche per lo spettacolo che offrono gli “abitanti” del mondo animale che popolano la zona. Un tempo era considerato il regno di cerbiatti (così come di daini, orsi e caprioli), infatti il nome “Nebrodi” deriva dal greco Nebros, che vuol dire appunto cerbiatto! Oggi l’area naturalistica ospita comunità faunistiche ricche e complesse. Ma le star del parco sono i Grifoni e le Aquile Reali.

In estate il clima si mantiene pressoché caldo, ma non è mai afoso grazie agli innumerevoli complessi boschivi; infatti sono molti i siciliani che per sfuggire alle torride estati si rifugiano in montagna.

La zona è attrezzata per la fruizione turistica del Parco con rifugi e aree attrezzate con tavoli e servizi igienici. I vari ritrovi organizzano attività escursionistiche tra cui: attività di educazione ambientale, escursioni a piedi, escursioni in mountain bike ed escursioni a cavallo.

Inoltre per favorire lo sviluppo turistico ed economico del Parco è stata creata l’Associazione “Le Strade dei Sapori dei Nebrodi” a cui aderiscono alcune aziende di produttori e strutture ricettive agrituristiche ed extralberghiere. “Le Strade dei Sapori” sono dei percorsi individuati nel territorio ad alta vocazione rurale, caratterizzati da coltivazioni, produzioni e lavorazioni agro-alimentari tipiche, nonché da un ricco patrimonio naturalistico, culturale e storico particolarmente significativo. La noia non sarà proprio affar vostro!!

Per concludere, tra le aree di maggior interesse vi segnalo (anche se sono veramente molte di più!):

La Cascata del Catafurco (976 metri s.l.m.), alimentata dalle acque del torrente San Basilio che precipitano fragorosamente dalla parete della “Serra dei Ladri”. Si raggiunge facilmente a piedi grazie ad un sentiero ben segnato e delimitato da staccionate in legno.

Il Sentiero delle Sorgenti, un itinerario escursionistico di circa 8 ore che attraversa numerose sorgenti d’acqua passando nei boschi di querce, faggi e lungo gli ampi pascoli sul versante catanese dei Nebrodi, nel territorio di Bronte e Maniace. Il punto più alto dell’itinerario che parte da Petrosino a quota 840 metri s.l.m. è Serra Spina a quota 1558 metri s.l.m.

Le Rocche del Crasto (1315 metri s.l.m.), costituite da un massiccio roccioso di natura calcarea, offrono uno degli ambienti e dei panorami più suggestivi del Parco. Sito di nidificazione dell’aquila reale, le Rocche accolgono anche la colonia degli avvoltoi grifoni. Gli itinerari che le attraversano partono da Alcara Li Fusi, da Portella Gazzana, da Longi e da San Marco d’Alunzio.

E in fine il Monte Soro, con i suoi 1847 m s.l.m., dalla vetta del quale è possibile vedere sia le Isole Eolie che l’Etna. È raggiungibile dalla Strada statale 289, che congiunge San Fratello e Cesarò, attraverso il bivio in corrispondenza di Portella Femmina Morta. È la terza vetta elevata della Sicilia, dopo l’Etna e il Pizzo Carbonara delle Madonie.

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