All’interno di Palazzo Ursino a Catania si trova il Museo Civico, da non perdere assolutamente per la quantità di opere d’arte in esso conservate!
UN PO’ DI STORIA
Tutto ebbe inizio nel lontano 1826, quando il catanese Giovan Battista Finocchiaro lasciò alla sua città natale, la sua preziosissima collezione di dipinti che comprende molte tele di scuola napoletana, di cui faceva parte anche la grande tela raffigurante S. Cristoforo, riconosciuta come opera di Pietro Novelli.
A questo primo gruppo di opere si aggiunse, nel 1866, la raccolta dei PP. Benedettini, che entrò in possesso del Comune di Catania in seguito dello scioglimento delle corporazioni religiose.
Queste opere provenivano dal Museo Benedettino, nato a metà del settecento, per impulso dell’abate Vito Amico, intellettuale tra i più apprezzati del tempo, e del priore Placido Scammacca. Essi raccolsero nel sontuoso Monastero di S. Nicolò, materiali greci e romani rinvenuti in seguito a scavi archeologici effettuati in città oppure acquistati sul mercato antiquario di Napoli e Roma, oltre a oggetti portati dai missionari al ritorno dalla Cina e dal Giappone.
Quasi nello stesso periodo in cui i monaci costituivano la loro collezione, il patrizio catanese Ignazio Paternò Castello, V principe di Biscari, cominciava a mettere in piedi, nel suo palazzo alla Marina, un’altra ed ancora più ricca collezione che, a partire dal ‘700 e per molto tempo ancora, costituì un’attrattiva per i viaggiatori nella Catania dell’epoca. A testimonianza di ciò abbiamo le numerose pagine che Goethe e Brydone, dedicarono nei loro resoconti di viaggio alle raccolte dei Benedettini e del Principe di Biscari.
A partire dal 1862, il Comune di Catania cominciò ad interessarsi alla collezione che, dopo la morte del principe, rischiava di andare perduta nelle mani dei numerosissimi eredi. Solo tra il 1927 ed il 1930, la collezione entra finalmente a far parte del patrimonio del Museo.
IL MUSEO
Il nucleo principale della raccolta Biscari è costituito da materiali archeologici come vasi attici, terrecotte arcaiche, ed un cospicuo gruppo di bronzi, tutti provenienti dagli scavi eseguiti a Catania e nei pressi dell’antica Camarina, come anche da acquisti fatti a Napoli, Roma e Firenze.
Inoltre tra le opere esposte ricordiamo una piccola raccolta di tavolette bizantine e le opere della collezione Finocchiaro: San Cristoforo di Pietro Novelli, Natività di Geraci (copia della Natività di Caravaggio, trafugata a Palermo nel 1969), Morte di Catone di Matthias Stomer, l’Ultima cena di Luis de Morales (sec. XVI), il già citato S. Cristoforo di Pietro Novelli, il Cristo deriso e la Morte di Catone, già attribuito a Gerardo von Hontorst, ma che alcuni esperti ritengono piuttosto debbano essere attribuite al suo allievo, il fiammingo Matthias Stomer.
Vi preannuncio che in seguito a lavori di messa in sicurezza del Castello Ursino, è bene telefonare anticipatamente al numero 095 345830, per assicuravi che la mostra sia visitabile!