Tra i palazzi nobiliari che sorsero a Palermo nel XVIII secolo, nel centro della città tra la Strada Nuova e il Cassaro, c’è Palazzo Asmundo.
La nobiltà palermitana del 700 per ottenere maggiore visibilità e affermare il proprio casato, realizzò aristrocratici palazzi padronali dall’architettura prestigiosa, che sarebbero stati tramandati per tanti anni come simbolo della famiglia nobiliare.
Il marchese di Sessa, Giuseppe Asmundo, fece costruire il suo Palazzo Nobiliare su una costruzione risalente al 1615, appartenuta alla famiglia Joppolo dei Principi di S.Elia.
La costruzione del palazzo sull’antica strada del Cassaro, odierno Corso Vittorio Emanuele, fu ultimata nel 1767.
In quell’epoca la vita sociale si esprimeva attraverso ricevimenti, feste e sfarzi, che si concretizzavano in abbellimenti artistici, stucchi e affreschi nelle dimore.
Palazzo Asmundo su volere del Presidente di Giustizia Giuseppe Asmundo, fu arricchito con affreschi del noto artista siciliano Gioacchino Martorana, che dipinse con maestria i saloni del piano nobile.
Il pittore per esaltare le doti del suo committente uomo di giustizia, dipinse tematiche allegoriche inerenti alla sua attività.
Le pennellate cromatiche disegnano scene simboliche, che ritraggono divinità pagane e figure allegoriche, a volte riconducibili al ruolo sociale del marchese.
Palazzo Asmundo vanta al suo interno di una interessante collezione di mattonelle devozionali, dedicate ai più venerati Santi Siciliani.
Sono ancora presenti le porcellane dell’800 perlopiù francesi e napoletane, le cartoline storiche, e naturalmente armi antiche di diverse tipologie tra cui armi in asta, armi da botta, cannoni, fucili di vario tipo, pistole e rivoltelle, fiasche da polvere e scudi.
L’edificio, vero e proprio scrigno d’arte, conserva anche i quadri originali, le cassapanche maritali del XVI e XVII secolo, le ceramiche siciliane, i rotoli, i vasi e i ventagli, a testimonianza della “Palermo Felicissima” tanto menzionata dai libri e dalle riviste antiche.
La facciata esterna del Palazzo con vista sulla Cattedrale di Palermo, reca diverse lapidi con scritte commemorative.
Nella storia che tramandano queste lapidi si può leggere che il palazzo diede rifugio durante le rivolte, alla regina di Sardegna Maria Cristina di Borbone-Napoli, figlia di Ferdinando di Borbone re di Napoli e di Sicilia, col marito Carlo Felice duca di Genova e di Sardegna.
Un’altra lapide, posta sulla facciata principale, narra che a Palazzo Asmundo nacque nel 1821 la pittrice e critica d’arte Anna Turrisi Colonna, e nel 1822 sua sorella la poetessa Giuseppina.