Casa Professa Palermo: Visita della Chiesa del Gesù

Casa Professa Palermo: durante il mio giretto per Palermo, in occasione della Settimana della Cultura, ho visitato con mio grande stupore la Chiesa del Gesù, meglio conosciuta da noi palermitani come “Casa Professa”.

Il mio stupore è stato dato dalla mia iniziale indifferenza, nel guardarla dall’esterno, mista alle sensazioni una volta varcata la soglia dell’ingresso.

Ho scampato per poco quella che viene definita sindrome di Stendhal“Che ESAGERATA!!!” starete sicuramente pensando… Forse un pochino ma, andate a visitarla e ditemi se non è vero! Non per niente è chiamata la “Perla del Barocco”.

Casa Professa Palermo: La Chiesa del Gesù

UN PO’ DI STORIA

Dobbiamo la sua costruzione all’ordine dei Gesuiti, i quali si stanziarono a Palermo nel 1549, sotto la protezione del Viceré Giovanni de Vega e sotto il periodo del regime spagnolo.

La prima chiesa, costruita sul sito dell’attuale tempio, ad un’unica navata, subì diversi rimaneggiamenti fino al 1591, anno in cui vennero abbattuti i muri divisori delle cappelle per creare le tre navate.

Sullo scorrere del XVII secolo si pensò a nuovi ampliamenti, specie nella zona tra il transetto e l’abside, che diedero alla chiesa l’odierno e definitivo assetto.

Il 9 maggio del 1943, a causa di un bombardamento nemico, la’cupola e il soffitto della navata centrale vennero distrutti per poi essere ricostruiti, rispettando l’antico disegno, e inaugurati nel 1954.

Visita di Casa Professa

LA FACCIATA

Lo schema è tardo-cinquecentesco e presenta delle partiture lineari, costituite da lesene (un fusto, a pianta rettangolare, appena sporgente dalla parete stessa, con i relativi capitello e base) che scandiscono il prospetto.

Nella parte inferiore tre portali inquadrano gli ingressi con sopra tre nicchie contenenti: nella zona centrale la statua della Madonna della Grotta con Gesù Bambino, mentre ai lati quelle di S. Ignazio e S. Francesco Saverio.

Gli interni

L’INTERNO

La pianta è a croce latina, presenta tre navate e un ampio presbiterio; le decorazioni che letteralmente coprono i muri interni del tempio sono di stile barocco e mettono in scena, in rilievo, la gloria di Gesù e della Madonna con un complesso programma iconografico, fatto da motivi floreali, umani, animaleschi e astratti, realizzati con la tecnica a marmo mischio (con diverse tipologie di marmi) e tramischio (marmi e pasta di vetro), eseguiti dal 1658 dai migliori scultori siciliani e su disegno dell’architetto Ciprì.

Guardando gli affreschi sul soffitto della navata centrale e sulle lunette, vi accorgerete subito, soprattutto dai colori, che sono moderni, infatti sono stati ridipinti dopo il 1943 da Federico Spoltore e Guido Gregoretti.

Come tutte grandi chiese che si rispettino, anche questa è suddivisa lateralmente in cappelle.

Cominciamo dalla prima, entrando subito a destra, troverete la Cappella delle S.S. Vergini.

Essa possiede un altare, sopra il quale troneggia la statua dell’Angelo Custode delle Vergini; a sinistra un affresco con Gesù che invita alcune vergini a salire il monte della perfezione; a destra invece S. Anna, la Madonna bambina e alcune Sante; sulla cornice la Madonna che distribuisce corone alle sottostanti vergini.

Gli affreschi sono attribuiti a Gaspare Bazano (1618).

La seconda è la Cappella dei S.S. Confessori, al centro della quale si trova un’imponete pala “Dedicata ai tre Santi Martiri Giapponesi” (compatroni di Palermo) del 1629.

Nelle pareti laterali, due quadri di matrice seicentesca attribuiti al pittore monrealese Pietro Novelli che raffigurano S. Paolo Eremita con alcuni discepoli (a sinistra) e S. Filippo d’Agira che guarisce un ossesso.

La terza è la Cappella dei S.S. Martiri con al centro una pala della seconda metà del XVI secolo raffigurante S. Clemente Papa con i Santi Stefano e Lorenzo.

Nella parete destra la Strage degli Innocenti e sul soffitto affreschi originali risalenti al 1704.

Cappella della Madonna di Trapani a Casa Professa

Proseguendo incontrerete la Capella della Madonna di Trapani.

Sullo sfondo si trovano rilievi in mischio raffiguranti false prospettive di colonne tortili ad opera di Camillo Camilliani (lo stesso della Fontana Pretoria); dentro la nicchia centrale si trova una statua di marmo, in stile gaginesco, della Madonna di Trapani.

Lungo le pareti laterali, L’annunciazione e la Purificazione di Maria (1645), attribuiti a Rosalia Novelli, figlia del famoso Pietro.

Le Cappelle della Chiesa del Gesù

Siamo arrivati al transetto dove, sempre sulla destra, vi è la Cappella di San Francesco Saverio.

Al centro si trova il quadro realizzato dallo Spoltore (1953) in sostituzione di quello distrutto dal bombardamento.

La sesta è la Cappella di S. Luigi Gonzaga, con al centro il suo pregevole altorilievo ad opera di Ignazio Marabitti (1762).

Alla destra del presbiterio vi è la Cappella dedicata alla Sacra Famiglia. Il dipinto di Antonino Grano è circondato da putti in stucco di Procopio Serpotta.

Al centro del transetto ( per intenderci di fronte all’altare principale), si erge un’imponente cupola sorretta da quattro pilastri; su di essi maestose decorazioni a mischio che rappresentano le allegorie dei quattro elementi naturali: Terra, Aria, Acqua e Fuoco.

Il complesso programma iconografico del Presbiterio, si deve ai Gesuiti. Curata nei minimi dettagli, la magnifica allegoria che rappresenta il Mistero del Cristo, Verbo incarnato del S.S. Sacramento, si allunga su tutte le pareti, accompagnata da scene del Vecchio e Nuovo Testamento.

Di Antonio Grano sono i grandi pannelli intarsiati di marmi colorati e pasta di vetro che illustrano dei paesaggi lontani puntellati di castelli, campi e alberi, in cui si stagliano, nella nicchia sinistra, i gruppi marmorei di Davide e Abigail, Opera di Gioacchino Vitaliano.

A destra, degli stessi autori, si trovano le figure di Achimelech, sommo sacerdote che offre a David del pane, in allegoria del sacerdozio.

Cappella di Sant’Anna

Sulla sinistra del presbiterio incontrerete la Cappella di S. Anna che presenta dei gruppi scultorei, posti all’interno di nicchie, che rappresentano a sinistra Gioacchino e Anna che ringraziano Dio per l’Annuncio; a destra la Vergine Bambina fra i due genitori.

Cappella di Sant’Ignazio

Nel transetto a sinistra troverete la Cappella dedicata a S. Ignazio dove, posta al centro dell’edicola marmorea, si trova l’imponente statua di S. Ignazio nell’atto di scacciare l’eresia.

Ai lati, invece, si ergono le statue di S. Agata e di S. Rosalia.

La dodicesima è la Cappella del Crocifisso, al centro della quale si trova un crocifisso ligneo su un reliquiario dorato. Alle pareti, la Crocifissione, L’invenzione della Croce, la Deposizione e l’Esaltazione della Croce, mentre ad ornare la volta un affresco raffigurante il Trionfo della Croce.

A seguire troverete la Cappella dei S.S. Martiri Giapponesi (ora del Sacro Cuore di Gesù), ricca di decorazioni a mischio e tramischio orientaleggianti. Al centro vi è il dipinto Sacro Cuore del palermitano Maria Salmeri Lojacono.

La quattordicesima è la Cappella dedicata all’Immacolata e a S. Francesco Borgia, il quale viene raffigurato su di un quadro posto sopra l’altare ad opera di Rosalia Novelli. Alle pareti i marmi e gli affreschi risalgono al XVII secolo.

L’ultima Cappella, ritorniamo così alla sinistra dell’ingresso principale, è dedicata a S. Rosalia. Sull’altare troverete un quadro raffigurante la Santa Patrona di Palermo, vestita come da tradizione con abiti brasiliani. Gli affreschi sul soffitto sono opera del Grano.

Finito il tour artistico della chiesa, è possibile visitare anche la Sacrestia, l’Oratorio della Croce e Martorio di Cristo, realizzato all’interno del complesso Gesuita, il Museo e la Cripta.

Non mi resta che augurarvi una buona visita!

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