Santa’ Agata per i catanesi è come Santa Rosalia per i palermitani… Non a caso queste Sante sono le rispettive patrone delle due più importanti città siciliane.
Entrambe con una storia alle spalle e lunghi anni di venerazione e riti religiosi che si ripetono da tempi immemori!
Catania dal 3 al 5 febbraio si ferma… Tutti partecipano alla lunghissima processione del grande e pesante (30 quintali), fercolo della santa che, trainato e spinto da centinaia di devoti, attraversa gran parte del centro storico della città.
Si tratta di tre giorni di solennità dedicati appunto alla Santa Patrona… Una grandiosa festa, che racchiude fede e folclore allo stesso tempo: spettacoli pirotecnici e celebrazioni solenni, strade illuminate da chilometri di luminarie, affollate processioni e sontuosi cortei storici che rinnovano ogni anno nella città barocca, le suggestioni di riti antichi e mai perduti.
Nella prima giornata di festeggiamenti le autorità civili, religiose e militari sfilano in un composto corteo, con figuranti in costume storico, con la settecentesca carrozza del Senato, al seguito delle undici “candelore”, pesanti costruzioni lignee, intagliate e dorate, realizzate dalle antiche corporazioni dei mestieri e portate a spalla da uomini forzuti, per il tradizionale appuntamento dell’offerta della cera.
CURIOSITA’: Ogni tanto le “cannalore” si fermano e gareggiano fra loro effettuando la cosiddetta “annacata”, una serie di movimenti e di dondolii che culminano in uno slancio in alto della cannalora.
La giornata prosegue con l’omaggio floreale dei vigili del fuoco che salgono fino a sfiorare il punto più alto della Cattedrale per deporre una composizione floreale al simulacro della celeste protettrice, invocata da secoli contro gli incendi e le eruzioni dell’Etna.
Nel pomeriggio si disputa il trofeo internazionale di podismo, e a sera la prima giornata dei tre giorni agatini si conclude a piazza Duomo con l’esecuzione di canti tradizionali in onore della patrona e con uno spettacolo di fuochi d’artificio, famoso per intensità e bellezza cromatica dei suoi giochi.
I giorni più solenni sono il 4 e il 5, quando il busto, ad un tempo effigie della santa e reliquiario delle sue spoglie, interamente ricoperto dei gioielli offerti nel corso dei secoli da devoti, viene portato in processione lungo le vie della città, trainato attraverso lunghe corde da 4 o 5 mila “cittadini”, uomini che per voto indossano il sacco bianco, stretto in vita da un laccio, calzano un berretto di velluto nero, e si muovono a piccoli passi tra la folla al grido di “Cittadini, viva Sant’Agata“.
Uno dei momenti più emozionanati e suggestivi della festa è la cerimonia che si svolge prima ancora che spunti l’alba, giorno 4, quando nella Cattedrale viene aperto il sacello, nel quale il busto ingioiellato della Santa viene nascosto e custodito per tutto l’anno, davanti ad una folla di fedeli che attendono il momento con inni e suppliche dedicati a Sant’Agata, che sfociano in un assordante applauso nel momento in cui lo scrigno viene issato sull’altare.
LA STORIA DI SANT’AGATA
Era il 238 d.C. quando nacque a Catania Sant’Agata. Ancora adolescente non cedette alle lusinghe del proconsole romano Quinziano che per questo la fece sottoporre a tutta una serie di martiri come la tortura con carboni ardenti, culminati nel taglio delle mammelle.
Cosa state aspettando? Venite a Catania in occasione della Festa della Santa Patrona, e visitate i luoghi dedicati al culto di sant’Agata come la chiesa di Sant’Agata al Carcere!