Tindari tra Mito e Leggenda: Cosa Vedere, Spiagge e B&B – Stai organizzando le vacanze estive e non hai ancora trovato il luogo ideale in cui trascorrerle? Voglio consigliarti una città fiabesca, ricca di storia e cultura, situata nella provincia di Messina, che potrebbe essere la meta ideale per le tue vacanze estive. La città che voglio consigliarti è Tindari, una città ricca di fascino in cui trascorrere giorni indimenticabili.
Trascorrere le vacanze estive a Tindari, vuol dire visitare posti affascinanti e immersi nella cultura e nel verde. Tindari è una città molto antica, edificata nel 396 a.C. per volere di Dionisio di Siracusa. La città fu subito conquistata dai mercenari sconfitti nella guerra contro Cartagine, e venne chiamata Tindari per tutta la stima che la popolazione aveva nei confronti del re di Sparta, Tindaro.
In seguito alla sua edificazione, Tindari divenne una base navale estremamente importante per i soldati romani che riuscirono ad allontanare i cartaginesi nella guerra di Tindari del 257 a.C. Ancora dopo, più precisamente nel 36 a.C. è stata conquistata da Augusto, e proprio in questo periodo la città diventa una colonia romana. Tuttavia, durante il I° secolo a.C. a causa di una frana, la città di Tindari viene distrutta. All’arrivo dei bizantini nel 500, la città diventa sede vescovile fino alla distruzione araba nell’836.
In seguito alla distruzione da parte degli arabi, la città viene completamente demolita, ma resta in piedi soltanto il santuario rivolto alla Madonna Nera di Tindari, che nel corso degli anni ha visto diverse modifiche. Visitare questa città durante la stagione estiva, dunque, sembra una buona soluzione, perché proprio in questo periodo dell’anno è possibile andare alla scoperta dei tesori che nasconde. Infatti, la zona archeologica è uno dei posti più gettonati dai turisti, in quanto è qui che si trovano i resti antichi della cittadina siciliana.
Fra i tanti scavi che sono stati effettuati a Tindari, sono stati ritrovati moltissimi oggetti appartenenti all’antichità come mosaici, ceramiche, sculture e altri reperti, che tutt’oggi risiedono nel Museo Archeologico di Palermo.
Indice dei Contenuti
La Spiaggia di Tindari
Naturalmente, se decidi di fare tappa a Tindari questa estate, sappi che avrai la possibilità di visitare moltissimi posti, ma anche di poterti rilassare in spiaggia e goderti il sole caldo. La sua spiaggia è nota per la forma particolare che la interessa, a mo’ di lingua di sabbia immersa nel mare racchiude tanti piccoli laghi. La spiaggia di Tindari, che prende il nome di Marinello Olivieri, si trova nella Riserva dei Laghetti di Marinello ed è posta tra Milazzo e Capo d’Orlando.
Trascorrere meravigliosi giorni in questa spiaggia è davvero possibile, perché questo affascinante posto è immerso nel verde e circondato da un mare chiaro e cristallino e poco profondo verso la lingua di sabbia. Trattandosi di un luogo poco frequentato soprattutto durante il periodo estivo, è la meta ideale da scegliere, perché si ha la possibilità di rilassarsi tra il verde incontaminato e un mare incantevole e immerso in un posto paradisiaco.
Sulla costa della spiaggia, inoltre, si trova un’affascinante grotta che, si narra fosse abitata da una strega che richiamava l’attenzione dei marinari per annientarli in un secondo momento. Si ritiene, infatti, che la maga praticava una serie di incantesimi, e quando questi non andavano a buon fine, tendeva a sfogare la sua rabbia forando le pareti di roccia con le dita. Dunque, i forellini che si trovano nella grotta, sarebbero dovuti all’ira della maga.
Il Santuario di Tindari
Tra i tanti luoghi da visitare a Tindari, c’è il rinomato Santuario della Madonna Bruna, considerata una delle principali attrazioni della città, nella quale è custodita la statua in legno di cedro del Libano della Vergine bizantina con il Bambino. Il Santuario della Madonna di Tindari sorge in cima al mare, più precisamente sulla parte estrema orientale di un promontorio. Situato nella zona in cui sorgeva l’antica acropoli greca, voluta da Dionigi il Vecchio nel 396 a.C.
La devozione a questa Madonna risale al periodo dell’iconoclastia, ossia un movimento religioso che ha preso piede all’epoca dell’impero bizantino, che vietava severamente il culto delle immagini sacre. Attorno a questo santuario c’è un fitto mistero.
Si narra che un giorno una giovane donna proveniente da un posto molto lontano, raggiunse il santuario per ringraziare la Vergine di aver guarito sua figlia. Tuttavia, proprio in quel momento la bambina cade dalle braccia di sua madre, che in preda alla disperazione chiese aiuto alla Madonna nera. Pochi istanti dopo, la donna trova sua figlia sana e salva sulla riva di un piccolo lago sottostante.
Nel luogo di culto si rende onore alla Vergine bizantina col bambino, che risale all’IX secolo che, secondo quanto sostenuto dalla tradizione, venne abbandonata nel golfo di Tindari, più precisamente nei pressi di Marinello, da una nave che proveniva dall’Oriente, intenzionata a sottrarla dai soprusi iconoclasti. A tal riguardo si racconta che un’improvvisa tempesta obbligò i marinai a rifugiarsi sulla spiaggia, tuttavia la nave rimase impigliata sulla sabbia.
Dunque, i marinai decisero di ridurre il carico presente sull’imbarcazione per poter ripartire il prima possibile. Inizialmente diversi furono gli oggetti che buttarono in mare, ma la nave non ne volle sapere fin quando decisero di buttare una cassa molto pesante. A questo punto, infatti, l’imbarcazione riprese il suo viaggio.
La nave non riuscì a partire a causa di questa cassa molto pesante, che conteneva al suo interno la statua della Vergine in legno di cedro. Molti anni più tardi la cassa è stata ritrovata da alcuni pescatori del posto, che dopo averla aperta scoprono appunto l’affascinante simulacro della Madonna con in braccio il Bambino Gesù, che tutt’ora risiede nella chiesa che si trova sulla cima sovrastante.
Madonna Nera di Tindari
Il cristianesimo a Tindari ebbe inizio del I° sec., ma a renderlo più vivo e forte fu l’arrivo della miracolosa statua della Madonna nera. Nell’anno 726 Leone III Isaurico, imperatore d’Oriente, con un editto proibì il culto delle statue sacre e quindi la distruzione di esse.
I fedeli che non avevano il coraggio di distruggere queste immagini sacre, pensarono di affidarle a dei marinai delle nostre repubbliche; la tradizione ci riferisce che una nave proveniente dall’Oriente, portava nascosta una cassa contenente un Simulacro della Madonna nera. Mentre questa solcava le acque del Tirreno, a causa di una tempesta, fu costretta ad approdare nella baia di Tindari, Marinello.
Quando la tempesta si calmò, la nave non accennava a spostarsi finché i marinai non scaricarono la cassa. Attirati un po’ dalla curiosità essi la aprirono e trovarono il Simulacro della Madonna. I fedeli pensarono subito di collocare la statua sul colle di Tindari, in un primo momento all’interno del tempio dedicato a Cerere, dea delle messi.
La notizia dell’arrivo della prodigiosa statua, si divulgò in vari centri, così cominciarono ad accorrere al colle di Tindari, tanti fedeli, per pregare e per chiedere delle grazie alla Madonna.
La statua è di legno (cedro) sulla quale sono scolpiti: il viso, le mani e i piedi; il resto del corpo è rivestito da una tunica rossa e un manto blu scuro, trapuntato con stelline dorate. Attualmente la Madonna è ricoperta di un manto di seta e sul capo porta una corona, sovrapposta al turbante di tipo orientale ed è rappresentata seduta, con in grembo il Bambino Gesù.
I cristiani di Tindari a poco a poco costruirono un santuario che fu distrutto nel 1544 dal pirata algerino Rais Dragut, e prontamente ricostruito ad opera di Mons. Sebastiani Bartolomeo nel 1598.
La devozione alla Madonna di Tindari con il passare degli anni cresceva sempre di più, sicché il santuario non riusciva a contenere tutti i devoti che da ogni parte del mondo accorrevano alla bruna Madonna, per pregarla e per chiederle delle grazie. Da qui la necessità di costruire un santuario più grande.
Così l’11 ottobre del 1956 Monsignor Giuseppe Pullano benedice l’area dove sorgerà il nuovo santuario e dà inizio ai lavori. Verrà consacrato il primo maggio del 1979 da tutti i vescovi della Sicilia.
L’edificio è imponente e visibile anche in lontananza, data anche la collocazione in cima alla collina. All’interno è diviso in tre navate: quella centrale più ampia e due laterali più strette. A fare la bellezza del Santuario, ci pensano le splendide vetrate coloratissime che rappresentano: la Fede, la Speranza, e la Carità, oltre ai Profeti, agli Evangelisti, la Madonna che accoglie i pellegrini e mostra loro Gesù Bambino e le quattro virtù Cardinali (Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza).
Nel pronao si trovano due statue di marmo: una invita al raccoglimento, l’altra in gesto di accoglienza. Nel piano superiore al pronao, si trova la cantoria con l’organo formato da cinque tastiere, 78 registri e 6343 canne. Se alzate gli occhi verso la volta centrale, troverete un affresco che raffigura la Madonna in gloria.
Il transetto è delimitato da quattro grandi pilastri che sorreggono la cupola, sotto la quale è possibile ammirare quattro pennacchi dove sono raffigurati i momenti più importanti della vita della Madonna. All’interno della cupola, gli apostoli fanno corona a Maria, e nella calotta noterete una schiera di angeli festanti.
In fine, l’altare che presenta l’ultima cena scolpita nel marmo e il trono della Madonna Nera che sovrasta il Tabernacolo.
Cosa Vedere a Tindari
Moltissimi sono i monumenti e i luoghi da visitare in questa bellissima città siciliana. E, oltre ai reperti archeologici e alle zone immerse nella natura, naturalmente, il Santuario della Madonna Nera è la tappa da non perdere assolutamente. Il Santuario, situato a strapiombo sulle acque cristalline della Sicilia, edificato nel 1500, conserva al suo interno la statua in legno di cedro della Madonna Nera.
Sebbene si tratti di una piccola città, però, ha molto da offrire ai suoi turisti. Infatti, a pochi passi dal Santuario è possibile scorgere l’area archeologica, in cui si trovano i resti dell’antica Tindari. Dai moltissimi scavi archeologici che sono stati effettuati, sono stati ritrovati diversi reperti, tra cui mosaici, sculture e molto altro ancora.
In questo posto, è possibile restare affascinati anche dalle antiche terme e dalle ville appartenenti ai Patrizi. A Tindari, inoltre, ti consiglio di visitare il Teatro Greco risalente al IV secolo a.C., che ti lascerà senza parole specialmente per la sua posizione, dato che sorge proprio sul mare. Questa affascinante struttura di origine greca, ha subito moltissime modifiche durante l’epoca romana, per permettere ai gladiatori di poter eseguire al meglio i loro combattimenti, e al pubblico di poter assistere come spettatori.
Dunque, tra le varie modifiche c’è stato l’ampliamento della platea e una riduzione di alcune file di sedili. Attualmente, infatti, si caratterizza da 30 file di sedili. Trattandosi di una struttura ancora in buone condizioni, tutt’oggi il teatro greco viene utilizzato per la rappresentazione di alcune opere teatrali oppure concerti dal vivo.
A Tindari, inoltre, risulta abbastanza piacevole fare un giro tra i banchetti dei mercati, sui quali è possibile trovare davvero una vasta quantità di roba: da oggetti di tipo religioso ai graziosi souvenir del posto. Naturalmente, ti consiglio di fare un giro anche tra i laghetti di Marinello, facilmente raggiungibili dalla spiaggia di Oliveri, dai quali è possibile ammirare in completa serenità le Isole Eolie.
Dove Dormire a Tindari: i Migliori B&B
Vuoi trascorrere le vacanze estive a Tindari ma ancora non hai trovato un posto in cui alloggiare durante il tuo soggiorno? Voglio proporti alcuni B&B da Booking, nei quali potrai alloggiare durante le tue vacanze in Sicilia.
B&B Casa Levante
Se hai deciso di trascorrere le tue vacanze a Tindari ma vuoi risparmiare sull’alloggio, dunque, ti consiglio di prenotare in un B&B. Tra i migliori c’è Casa Levante, situato in Via Gaspare Amodeo 60, si trova a pochi passi dalla spiaggia. Spesso, spendere poco non vuol dire bassa qualità, ma questo grazioso bed and breakfast in pieno centro, offre sistemazioni dotate di ogni comfort: dall’aria condizionata alla connessione Wi-Fi gratuita a una panoramica terrazza.
Ogni sistemazione inoltre dispone di bagno privato, dotato anche di doccia e asciugacapelli. Ogni mattina viene offerta una ricca colazione a base di prodotti tipici siciliani e bevande calde. La struttura permette l’accesso gratuito alla navetta per raggiungere la stazione ferroviaria. Su Booking questo b&b ha ricevuto un punteggio di giudizio eccezionale di 9,7 punti.
B&B La Gatta Bianca
Se stai cercando un posto dove dormire a Tindari, il bed and breakfast La Gatta Bianca, in Via G. Matteotti, 8, fa al caso tuo. Si tratta, infatti, di una graziosa struttura situata a pochi minuti dalla spiaggia, che offre ai clienti biciclette e attrezzature per il barbecue completamente gratuite. Soggiornare in questa struttura è davvero piacevole, perché offre un’affascinante terrazza panoramica e un giardino molto raffinato.
I clienti inoltre dispongono di un ristorante tipico siciliano in cui possono gustare squisite prelibatezze. Le sistemazioni dispongono di aria condizionata, bagno privato e balcone panoramico. Ogni mattina, è possibile gustare una squisita colazione all’italiana oppure continentale. Si tratta del b&b ideale per le famiglie, perché offre un’area giochi riservata ai più piccoli. Questo b&b su Booking ha ricevuto un punteggio di giudizio favoloso di 8,6 punti.
Come Raggiungere Tindari, la Leggenda di Tindari e Marinello
Raggiungere Tindari è abbastanza semplice. In auto bisogna immettersi sull’autostrada Palermo-Messina. Invece, per chi si trova a Palermo, è opportuno dirigersi verso l’uscita Patti. Se vieni da Messina, ti consiglio di prendere l’uscita Falcone, proseguire verso la SS 113 fino a raggiungere il bivio per Tindari. Se decidi di prendere il treno, devi scendere alla stazione di Patti e raggiungere Tindari con i pullman del posto.
La devozione alla Madonna Nera con il Bambino Gesù, nasce da un racconto che narra di un avvenimento avvenuto nel periodo della persecuzione iconoclastica, verso il VIII secolo d.C. A tal riguardo, dunque, si narra che dei marinai provenienti dall’Oriente, dopo essere approdati sulla costa di Tindari, non riuscirono più a ripartire a causa di una cassa molto pesante. Solo dopo essersene liberati, riuscirono a proseguire il loro viaggio.
La cassa che avevano abbandonato nel mare della città siciliana, fu ritrovata in seguito da alcuni pescatori, che rimasero sbalorditi dal contenuto. Infatti, all’interno hanno trovato la statua della Madonna Nera in legno di cedro, che da qual momento è diventata il simbolo di Tindari.
Quanto ai laghetti di Tindari, devi sapere che questi piccoli e grandi laghi, sono stati creati in seguito alle mareggiate. Ogni lago è distante dall’altro e a seconda della distanza dal mare, si caratterizza per un’acqua più o meno salata. I laghi più grandi sono: il Marinello, il Mergolo e il Verde.
La leggenda narra che questi laghetti si siano formati dopo la vicenda miracolosa della Madonna Nera, venerata nel rinomato santuario della cittadina siciliana. In verità, la loro formazione è del tutto naturale, e persino di recente sviluppo. Di fatti, si ritiene che siano nati attorno all’Ottocento, mentre la zona della laguna sembra essersi formata all’inizio degli anni Trenta.
La Sicilia, dunque, è una terra che non delude in nessun caso, proprio perché vanta di posti, città, luoghi e monumenti degni di merito. Come sempre se vuoi aggiungere qualcosa lascia il tuo commento su Facebook e continua a seguirci su tutti i canali social!