Tradizioni in Sicilia – Ponte 8 Dicembre – Festa dell’Immacolata

Nel calendario l’8 dicembre è una data importante, perché oltre ad essere il giorno dell’Immacolata Concezione, rappresenta una sorta di preparazione alle feste natalizie. Infatti dalla prima domenica dopo l’8 dicembre, comincia il conto alla rovescia per le tanto agognate feste di Natale.

Per noi siciliani l’8 dicembre è il giusto miscuglio tra sacro e profano, essendo molto attaccati sia alle tradizioni cattoliche che a quelle culturali, radicate nel nostro modo di essere, di esprimere la nostra “sicilianità”.

Se per caso decidete di trascorrere il ponte della Madonna presso un tipico nucleo familiare siciliano, non stupitevi se: la casa è stracolma di amici e parenti (dalla nonna 90enne al piccolino di famiglia), se tornerete a casa “rotolando” (perché si cucina sempre per un esercito) e se vi costringeranno a giocare a carte fino a tarda notte!

Il “rito” comincia qualche giorno prima con le tipiche domande che circolano insidiose tra i componenti più stretti della famiglia: “Chi fai pa’ Maruonna”? (trad. cosa fai per la Madonna?) e “Chi cosa ‘amu a maciari?” (cosa dobbiamo mangiare?).

Solitamente il menù è sempre lo stesso: “a vigilia” si prepara lo sfincione e a volte anche la pizza, mentre per il giorno seguente, gli anelletti al forno sono un mast!

La vigilia è anche il giorno in cui si aprono “i jucati ai carti” (le giocate a carte), che si protrarranno per tutto il periodo natalizio fino alla Befana. Momento goliardico dove tutti si ritrovano seduti allo stesso tavolo, grandi e piccini, per giocare a “7 e 1/2” o “Salta Cavallo”, oppure a “Black Jack” chiamato anche Ventuno.

Non sono mai giocate come diciamo noi “azzarduse”, ma c’è sempre il furbetto di turno che vorrebbe tornare a casa con un gruzzoletto di inutili monetine!!! Ditemi se non è veramente così…

E poi c’è sempre il momento di gloria “ru picciriddu”, che, chi più chi meno, cerca di fare vincere; e se qualcuno malauguratamente non dovesse stare al gioco, immediatamente arrivano i rimproveri da parte dei più anziani del tipo: “Sti cosi ai picciriddi ‘un si fannu”! (Certe cose ai bambini non si fanno!).

Insomma ogni anno è sempre la solita storia… A volte vorresti cambiare musica, però dopo un poco ti accorgi che tutto quello che vorresti eliminare, come dicevo all’inizio, fa parte di te, del tuo modo di vivere le tradizioni!

Trascorrete in Sicilia il ponte della Madonna, tra tradizioni popolari e culinarie!

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  1. Hai proprio ragione. E sai quanto mancano quando non vivi più in Sicilia e sei lontano dalla famiglia? Tantissimo !!!! non cambierei niente delle mie tradizioni e cerco di continuarle pur essendo lontana……grazie

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