Trapani, capoluogo di provincia all’estremità occidentale della Sicilia dal 1817, è oggi una città a prevalente sviluppo terziario, pur mantenendo una certa importanza come centro portuale e commerciale con marginali attività industriali nel settore dei marmi, dei vini, del sale e del tonno.
Le più belle spiagge si trovano proprio in provincia di Trapani, prime fra tutte le calette disegnate dalle falesie a picco sul mare lungo la riserva naturale dello Zingaro, che si estende nella parte occidentale del Golfo di Castellammare, lungo la penisola di San Vito Lo Capo che si affaccia sul Tirreno, tra Castellammare del Golfo e Trapani.
La riserva è aperta tutti i giorni dalle 7:00 alle 19:00, porta con te delle scarpe da tennis e una macchina fotografica per immortalare l’immenso paesaggio tra i più incantevoli e suggestivi.
Ti consigliamo inoltre la lunghissima spiaggia libera di Castellammare, in cui potrai rilassarti sulla sabbia fine bevendo una bevanda fresca o mangiando un buon gelato, qui infatti si trovano diversi lidi e chioschetti in riva mare.
Potrai osservare l’immensità del golfo di Castellammare, riuscendo a vedere ogni singolo ombrellone piantato sulla spiaggia, dal punto panoramico del belvedere, una piazzetta sulla statale ss 187 che collega Castellammare e Trapani.
Nella zona di Scopello troverai diverse baie, tra queste la caratteristica Baia di Guidaloca con i suoi ciottoli ovali levigati dal mare, e ancora Cala Bianca, Cala Rossa, Cala mazzo di Sciacca e la Tonnaradove potrai ammirare i faraglioni di Scopello famosi in tutto il mondo.
In direzione verso Trapani una tappa da fare assolutamente è Erice, una vetta tra il mare e il cielo, con il castello di Venere avvolto fra le nuvole che sovrasta le stradine ciottolate del borgo medievale.
Citata persino nell’Eneide, Erice è una piccola cittadina con una storia e dei paesaggi davvero affascinanti. Da non perdere i dolcetti di mandorla!
Arrivata a Trapani ti consigliamo di visitare la Piazza del Mercato del Pesce, Corso Vittorio Emanuele, il Santuario della Madonna, il Duomo e la Torre di Ligny.
Bellissime le Saline di Trapani e Paceco, una particolarissima riserva naturale di origine fenicia gestita dal WWF Italia, all’interno della quale si esercita l’antica attività di estrazione del sale.
Nelle vasche della riserva è facile vedere i fenicotteri fare il bagno, con lo scenario dei mulini a vento dai tetti rossi su cui tramonta il sole.
Le fasi di crescita dell’abitato, disteso sulla stretta lingua di terra che dalle pendici del Monte S. Giuliano (o Erice) si allunga nel mare come una falce, sono chiaramente rintracciabili le diverse aree storiche: al centro, nel quadrilatero compreso tra le vie XXX Gennaio e Torrearsa, il nucleo medievale di formazione islamica; a occidente di questo l’addizione tre-quattrocentesca della direttrice del Corso Vittorio Emanuele, a oriente, l’impianto di matrice ottocentesca, innestato su via Fardella, la strada principale della città, ricca di esercizi commerciali e bar.
Dalla via Fardella si può raggiungere la parte nuova della città che conduce fino al territorio del Comune di Erice, in cui si ergono la Basilica dell’Annunziata ed il Museo Regionale Pepoli. L’estrema punta della città è caratterizzata da Torre di Ligny, sede oggi del Museo della Preistoria. Per raggiungerla si percorre una stretta via, circondata da entrambi i lati dal mare di un azzurro intenso, frequentato in estate da numerosi bagnanti.
Poco distante vi è il porto peschereccio, con le barche dei pescatori che continuano a rinnovare una tradizione ed un lavoro che si tramanda da secoli, di padre in figlio. Nella zona del porto peschereccio si possono ammirare il Villino Nasi, recentemente recuperato alla fruizione della collettività e l’ex Lazzaretto, oggi sede della sezione locale della Lega Navale Italiana.
Poco distante, in mezzo al mare, la Colombaia, uno dei simboli della città di Trapani. Addentrandosi verso il centro storico è tutto un susseguirsi di palazzi storici e chiese di notevole pregio artistico: il Palazzo Cavarretta, la Cattedrale, Palazzo Riccio di Morana, Palazzo San Rocco, Palazzo Riccio di San Gioacchino, Palazzo Lucatelli, la Chiesa del Collegio.
Poco distante si trova la Chiesa del Purgatorio, in cui sono conservati i sacri Gruppi dei Misteri di Trapani. Da Via Garibaldi, attraverso una scalinata sulla sinistra si raggiunge la Chiesa di San Domenico con l’annesso convento. Lungo la via Torrearsa si apre Piazza Sant’Agostino con la Chiesa caratterizzata dal prospetto impreziosito da un rosone e la Fontana di Saturno.
Proseguendo si giunge in Piazza Scarlatti, nei pressi della quale si trova l’ex Chiesa di San Giacomo, sede attuale della Biblioteca Fardelliana. Percorrendo Corso Italia si arriva alla Chiesa di San Pietro, che custodisce il prezioso organo opera del palermitano Francesco La Grassa e ci si addentra nel cosiddetto Ghetto, via Della Giudecca e via degli Ebrei, fino al XV secolo abitato dalla comunità ebraica. La parte nord della città è caratterizza dalla Litoranea con la caratteristica Piazza del Mercato del Pesce.
Il Lungomare si estende per alcuni chilometri ed è costeggiato dai resti delle antiche mura della città. Il confine tra la città vecchia e la città nuova è dato da Piazza Vittorio Emanuele. Poco distante, in Piazza Vittorio Veneto, si trova Palazzo d’Alì, sede del Municipio e, di fronte, il Palazzo delle Poste, in stile liberty.
Proseguendo si giunge a Villa Margherita, il polmone verde della città, con giganteschi ficus risalenti all’Ottocento. Piazza Vittorio Emanuele è caratterizzata dalla statua di Vittorio Emanuele II, opera di Giovanni Duprè (1882) e da una grande vasca, costruita nel 1890 con al centro il gruppo scultoreo del Tritone realizzato nel 1950 dal maestro Domenico Li Muli.
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La Cattedrale di Trapani
Si trova su Corso Vittorio Emanuele, detto La Loggia o Rua Grande, perché nel ‘200 rappresentava l’arteria principale della città storica. Sulla destra si eleva la chiesa del Colleggio, risalente al XVII secolo, possiede una maestosa facciata manieristico-baroccaad opera del del gesuita Natale Masuccio. Adiacente alla chiesa si erge l’edificio barocco dell’ex Collegio dei Gesuiti con un alto portale a colonne sormontato da una balconata.
Finalmente, poco più avanti, vedrete la Cattedrale di San Lorenzo, dall’elegante facciata barocca preceduta da un portico. Oggi chiesa vescovile di Trapani, la Cattedrale venne edificata per volere di Alfonso il Magnanimo nel 1421 ed elevata a parrocchia nella seconda metà del Quattrocento. Con il passare del tempo l’edificio sacro venne più volte rimaneggiato, fino ad arrivare all’aspetto odierno risalente all’ultimo restauro del Settecento ad opera dell’architetto Giovanni Biagio Amico.
Tra il 1794 e il 1801 i più affermati artisti della scena trapanese furono impegnati nella realizzazione di decorazioni in stucco e pitture. Nel 1844 viene dichiarata Cattedrale, in seguito ad una bolla di Gregorio XVI.
La chiesa possiede una cupola, che contornata da quattro cupolini, è sorretta da un originale tamburo a sezione quadrata. L’interno è a tre navate divise da due imponenti file di colonne.
Da non perdere al suo interno sono: la tela che raffigura la “Crocifissione”, dipinta da Van Dyck, il “San Giorgio”, opera di Andrea Carreca, il “Padre Eterno” di Domenico La Bruna e una statua del “Cristo Morto”, realizzata da Giacomo Tartaglia utilizzando una pietra tipica del trapanese.
Se vuoi leggere notizie sulla nascita di Trapani clicca su: Storia di Trapani
I Misteri di Trapani
L’origine del rito è spagnola. Deriva dalle antiche Casazas che si svilupparono anche a Genova e in tutte le terre dominate dagli iberici. Con il nome italianizzato poi in “Casazze” o “Casacce”, nei secoli XVI e XVII, vennero designate le prime manifestazioni a carattere religioso. La fine della dominazione spagnola in Italia fece sparire anche la denominazione esotica, della quale a poco a poco il popolo perdette addirittura il ricordo; ed i Sacri Gruppi vennero designati con altri nomi, fra i quali in Sicilia prevalse quello di “Misteri”.
Oggi, a Trapani, per “Misteri” intendiamo la rappresentazione artistica della morte e passione di Cristo, con 20 gruppi sacri di legno, di cui due simulacri di Gesù Morto e di Maria Addolorata. Questi nel corso dei secoli, furono concessi in affidamento, tramite atti notarili, dalla Confraternita di San Michele Arcangelo che istituì il rito alle maestranze (associazioni di arti e mestieri locali) con l’impegno di curarne l’uscita in processione. Successivamente il compito passò ai ceti che vi succedettero alla cura.
Queste imponenti opere d’arte trapanesi uscirono dalle fiorenti botteghe artigiane che sorsero e prosperarono nella città nei secoli XVI, XVII e XVIII, e che furono vere fucine di incisori e scultori valorosissimi del legno. Inoltre vennero abbelliti e ravvivati con una adeguata e sobria coloritura, e modellati con i tipici abiti utilizzando la caratteristica tecnica “tela e colla”. I volti sono particolarmente belli e suggestivi, con delle espressioni che sembrano appartenere a personaggi reali.
Le Maestranze in seguito, si occuparono di adornarli con rivestimenti e suppellettili d’argento(corazze, armi, tracolle, diademi, sedie, balconi e croci). Purtroppo però durante l’ultima guerra, in seguito ad un bombardamento aereo, la Chiesa di S. Michele, dove i misteri venivano conservati durante l’anno, crollò provocando il danneggiamento di alcuni Misteri. Al termine del conflitto, però, le Maestranze, col concorso della Regione Siciliana, provvidero a farli restaurare e ricomporre nella forma originaria da importanti artisti.
COME SI SVOLGE IL RITO
La Processione dei Misteri di Trapani ha inizio alle ore 14 del Venerdì Santo. Il passaggio del corteo sacro è annunziato da squilli di tromba e dal rullo di tamburi velati a lutto. Fino a qualche tempo fa, erano gli appartenenti alla storica Confraternita di S. Michele, in tunica rossa e cappuccio bianco, che aprivano la processione.
Si succedono nell’ordine, portati a spalla da portatori in uniforme, nelle tradizionali vare, i diciotto gruppi della Passione: “La separazione”, “La lavanda dei piedi”, “Gesù nello orto di Getsèmani”, “L’arresto”, “La caduta al Cedron”, “Gesù dinanzi ad Hannan”, “La negazione”, “Gesù dinanzi ad Erode”, “La flagellazione”, “La coronazione di spine”, “Ecce Homo !”, “La sentenza”, “L’ascesa al Calvario”, “La spogliazione”, “La crocifissione”, “La ferita al costato”, “La deposizione”, “Il trasporto al sepolcro”.
La processione è chiusa da un’artistica urna contenente le spoglie del Redentore e da una mirabile statua dell’Addolorata, avvolta in un lungo manto di velluto nero.
Il grandioso corteo percorre le principali vie della città vecchia e nuova per tutta la notte, tra una folla di fedeli, giunta da tutte le parti dell’Isola e del continente, e perfino dall’estero. Vi assicuro che è uno spettacolo indimenticabile, che durante le ore notturne assume aspetti onirici. I Suoni, le luci e gli odori creano un’atmosfera mistica, di sovrumana bellezza che infonde in tutti i cuori una commozione intensa e profonda.
La processione ha termine verso le ore 14 del Sabato Santo, spesso sotto il caldo sole di primavera che sembra quasi voglia annunziare la gioia della imminente Resurrezione!
Per concludere vi posso dire che fra i riti della Settimana Santa questo di Trapani assume particolare importanza, per la profonda suggestione che esercita sulle masse, ma soprattutto come abbiamo visto per il notevole valore artistico e folcloristico rappresentato, con vera efficacia drammatica, dai principali episodi della Passione di Cristo.
vedi che quella nella foto è la chiesa del Purgatorio di Marsala, non di Trapani …
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quella nella foto è esattamente la chiesa del purgatorio di trapani,lo dico io ke sono trapanese!
Grazie Fabio per il sostegno! Grande 😉 ! Inizialmente avevo inserito un’immagine diversa e a scanso di equivoci l’abbiamo cambiata! Visto che sei un trapanese doc, vuoi segnalarci qualcosa di particolare presente nella tua città, che ancora non figura su Vacanze Siciliane? Scriverò l’articolo sotto tuo consiglio!
COSA INTENDI CON LA DOMANDA?
Ciao Fabio, ti dicevo se nella pagina dedicata a Trapani, vorresti che ci fosse un articolo che tratti di un monumento, un museo, un luogo particolare, che non abbiamo ancora menzionato sul portale… Sono molti i nostri lettori e gli amici che mi danno consigli su cosa scrivere, ed io per ricambiare il favore, li cito nel mio articolo! Dai un’occhiata per esempio al Museo dei Motori e dei Meccanismi di Palermo.. è in Home Page 😉