Vacanze a Catania: Castello Ursino

Il Castello Ursino venne costruito fra il 1239 ed il 1250 durante la campagna di fortificazione condotta da Federico II di Svevia nella Sicilia orientale. Insieme alla fortezza catanese vennero costruiti nello stesso periodo il castello di Augusta e Castel Maniace a Siracusa.

Il Castello Ursino venne costruito fra il 1239 ed il 1250 durante la campagna di fortificazione condotta da Federico II di Svevia nella Sicilia orientale.

Insieme alla fortezza catanese vennero costruiti nello stesso periodo il castello di Augusta e Castel Maniace a Siracusa. Federico II di Svevia affidò l’incarico per la direzione dei lavori a Riccardo da Lentini, che scelse come sede del Castello Ursino un promontorio nei pressi del mare. Il nome del Castello probabilmente si riferisce proprio alla sua posizione originaria: “Castrum sinus” significa Castello del Golfo, da cui appunto Castello Ursino.

Il castello doveva avere sia una funzione militare che una funzione simbolica: rappresentava infatti l’emblema del ridimensionamento del potere vescovile ad opera dell’autorità imperiale: questo si può evincere facendo un confronto fra l’austerità del Castello e la ricchezza o preziosità della Cattedrale di Catania, che fino a quel momento era l’edificio più imponente della città.

Inizialmente il castello era spoglio con alte pareti interrotte da feritoie. La facciata che si è conservata meglio nel corso dei secoli è quella settentrionale, dalla quale si apre l’ingresso ad arco a sesto acuto e sulla quale si possono vedere i simboli ebraici e cristiani lasciati dalle maestranze durante i lavori di costruzione.

Unico elemento decorativo è una nicchia all’interno della quale è raffigurata un’aquila che artiglia un agnello, simbolo dell’autorità imperiale.

La pianta del castello è quadrata e si sviluppa intorno al cortile interno. I quattro lati sono costituiti da quattro grandi ambienti raccordati da sale angolari con volte a crociera che danno poi accesso alle quattro torri cilindriche dotate di volte ad ombrello.

Originariamente sembra fossero presenti anche quattro semitorri meridiane di cui ne rimangono oggi solamente due.

Le volte a crociera ogivale sono presenti negli ambienti più grandi dell’ala nord (dove è possibile vedere anche la scala elicoidale che portava agli ambienti destinati alla residenza) del castello, mentre nelle altre aree (ala ovest adibita a scuderia e parte dell’ala est) hanno delle volte ogivali.

Il Castello Ursino, nato dunque per essere un presidio di difesa della città di Catania, divenne già alla fine del ‘200 la dimora degli aragonesi. Per primo vi si stabili Roberto di Calabria, poi Pietro d’Aragona che convocò al castello il primo parlamento siciliano (correva il lontano 1283).

La semitorre meridionale con gli aragonesi diventò la cappella dedicata a San Giorgio con un portale gotico – catalano.
Durante il XV ed il XVI secolo il castello divenne poi la residenza dei viceré spagnoli e venne trasformato in maniera sostanziale: Giovanni de Vega ad esempio creò della grandi finestre che aprivano sulla facciata interna, vennero aggiunte nuove fortificazioni (le più importanti sono quelle dei bastioni San Giorgio e Santa Croce).

Poi nel ‘500 il castello cominciò il suo declino e venne utilizzato dapprima come carcere (sulle pareti della corte interna è ancora possibile vedere alcuni graffiti dei prigionieri); nel 1669 una colata lavica coprì bastioni e basi a scarpa delle torri, alternando fra l’altro la linea di costa, successivamente, nel 1693, il terremoto danneggiò la struttura facendo crollare le semitorri ad est, a sud ed il torrione di sud est.

Nel XVIII secolo il Castello Ursino venne utilizzato come sede delle guarnigioni di Vittorio Amedeo di Savoia ed in età napoleonica tornò ad essere una fortezza di difesa della città. Durante questo periodo vennero realizzate delle sopraelevazioni e nel 1818 un nuovo terremoto danneggiò ancora il castello.

Durante il 1837 Ferdinando II di Borbone vi stabilì le proprie truppe (cambiando anche il nome in “Forte Ferdinandeo”) e nel 1860 fu utilizzato fino al 1900 come caserma (era diventato di Demanio Regio).

Nel 1932 Guido Libertini comincia i lavori di restauro, durante i quali sono state eliminate le tramezzature dell’ala nord, viene ripristinata la torre di sud est e creata la scala in stile catalano nel cortile.

Oggi il Castello Ursino è sede del Museo Civico di Catania, sorto grazie alle donazioni di collezionisti privati catanesi: nel 1826 Giovan Battista Finocchiaro lasciò la propria collezione di tele al Comune di Catania; nel 188 il Comune entrò in possesso della raccolta dei Padri Benedettini, fra il 1927 ed il 1930 arrivò la collezione Biscari (Ignazio Paternò Castello V Principe di Biscari raccolse nel museo collocato nel proprio palazzo gentilizio una delle collezioni archeologiche più ammirate dell’epoca che comprendeva reperti provenienti fra l’altro dagli scavi condotti dallo stesso principe a Catania e nei fondi di proprietà della sua famiglia. Alla morte del principe la collezione subì uno smembramento fra i numerosi eredi e solo nel 1930 fu ricostituita per formare il nucleo principale del patrimonio artistico del Museo).

Orario:
Lun – Sab: 9 – 13.30 // 14.15 – 19.00
Dom. 9 – 13.30
La biglietteria chiude 30 minuti prima

Visite guidate su prenotazione.

Piazza Federico di Svevia – Catania
095 34 58 30
museocivico.castelloursino@comune.catania.it

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Cosa visitare a Catania: Castello Ursino

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