Vacanze ad Ispica: Cosa Visitare?

la Cava d’Ispica, una profonda gola scavata nel calcare degli Iblei, oltre ad essere un luogo di grande fascino paesaggistico è soprattutto un complesso di necropoli e insediamenti rupestri che va dall’eneolitico quasi ai giorni nostri.

Vacanze ad Ispica: Cosa Visitare?

Durante una vacanza nella zona di Ispica sono da visitare sicuramente la Cava d’Ispica, una profonda gola scavata nel calcare degli Iblei, oltre ad essere un luogo di grande fascino paesaggistico è soprattutto un complesso di necropoli e insediamenti rupestri che va dall’eneolitico quasi ai giorni nostri.

Vicino l’ingresso nord di Cava d’Ispica si trova Contrada Baravitalla, con una singolare tomba monumentale con la facciata a finti pilastri (XVIII – XV Sec. A.C.).

Attraversato un ponte, si trova la “Rutta ‘e Santi”, complesso cenobitico bizantino; poco lontano si vede la Basilichetta di S. Pancrati, sempre d’epoca bizantina; tornando indietro verso il molino Cavallo d’Ispica e girando a destra si arriva alla Grotta della Madonna, con resti di un ciclo di affreschi.

Sempre nelle vicinanze del molino si trova la Larderia, catacomba ipogeica del IV – V sec. d.C..
Notevole è l’insediamento trogloditico del Cuozza, altomedievale: in mezzo alle sue grotte si trovano, inoltre, un rifugio eremitico, la Grotta di S. Maria, e un complesso sepolcrale, il Camposanto.

Sulla parete opposta al Cuozzu si trova il secondo complesso trogloditico, il grande Salnitru, con un gruppo di abitazioni rupestri e un sepolcreto. Ancora gruppi di grotte trogloditiche si incontrano procedendo verso la Valletta Lavinaro, ove, seguendo una mulattiera, si arriva a Contrada Calicantoni, con un complesso sepolcrale siculo dell’età del bronzo, uno paleocristiano ed uno bizantino.

Tornando indietro per la stessa mulattiera si raggiunge il Castello, una costruzione trogloditica di ben quattro piani sovrapposti scavati nella roccia; tornando ancora indietro, fino al bivio della valletta Lavinaro, si ridiscende fino alla Capreria, altro villaggio trogloditico di fronte a cui sorge il Convento, probabilmente un cenobio bizantino.

Dopo il “Convento” si trovano altre tombe sicule; siamo quasi all’uscita di Cava d’Ispica, verso Ispica: interessanti sono, ancora, la Forza, uno sperone roccioso parzialmente fortificato, e il cinquecentesco Castello Statella; nelle vicinanze di questo, la Chiesa dell’Annunziata.

Scendendo dal Castello sul fondo della cava si vede la Chiesa di S. Maria della Cava, con resti di affreschi bizantini. Dopo la Chiesa si trova un altro villaggio rupestre, le Grotte di Lintana: a un chilometro circa, alla fine di un sentiero a gradini, si trova la Grotta di S. Ilarione, l’eremita che, secondo l’agiografia, si stabilì qui venendo dall’Egitto e dando così inizio all’insediamento cristiano nella vallata.

A Ispica paese, da vedere sono la Chiesa di S. Maria Maggiore, sulla piazza omonima, con affreschi di Olivio Sozzi (seconda metà del Settecento) e una Madonna della Cava (1768) di Vito d’Anna; la Chiesa Madre, in piazza Maria José; il Palazzo Bruno, in corso Umberto I: oggi sede del Municipio, è un edificio liberty progettato nei primi del Novecento da Ernesto Basile; in piazza dell’Annunziata, la Chiesa di S. Maria dell’Annunziata, con un grande ciclo di stucchi con scene del Vecchio e del Nuovo Testamento (opera, forse, di Giuseppe Gianforma, seconda metà del Settecento).

Approfondimenti:

Cava d’Ispica – Verso le grotte degli eremiti

– Cava d’Ispica opera di architetti abilissimi

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